Il programma

Gli obiettivi e i Working Packages del programma NG-CROCE:

  • ristrutturazione e la messa in operatività del ramo Est-Ovest della Croce del Nord sia per obiettivi scientifici che per la partecipazione alla rete europea di monitoraggio dei detriti spaziali;
  • installazione sulla parabola di Noto di un nuovo ricevitore in banda P e un nuovo strumento di back-end;
  • costruzione di un’antenna trasmittente per il monitoraggio dei detriti spaziali su un sedime militare alla stessa longitudine della Croce del Nord;
  • implentazione di due impianti fotovoltaici da 250 kW e 75 kW rispettivamente nelle stazioni radioastronomiche di Medicina e di Noto, per il sostentamento energetico delle stesse. In questo modo sarà possibile ridurre i consumi energetici, produrre energie sostenibili ed eliminare i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili;
  • partecipazione alla costruzione del radiotelescopio CHORD.

Per raggiungere gli obiettivi descritti finora, le attività sono divise in sei Working Package (WP):

  • WP1 – Management;
  • WP 2 – Upgrade della Croce del Nord;
  • WP 3 – Antenna trasmittente;
  • WP 4 – Upgrade del radiotelescopio di Noto;
  • WP 5 – Tools;
  • WP 6 – FRB enabling.

La Croce del Nord e la stazione radioastronomica di Medicina

Veduta dall’alto della Croce del Nord. In secondo piano il ramo Est-Ovest; in primo piano il ramo Nord-Sud.

Il radiotelescopio “Croce del Nord”, di proprietà dell’Università di Bologna e gestito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), è uno dei più grandi radiotelescopi di transito al mondo. Inaugurato nel 1964, si trova a Medicina, in provincia di Bologna.

Lo strumento è costituito da due serie di antenne, una posta in direzione Est-Ovest (E-O), l’altra in direzione Nord-Sud (N-S), che ricevono le onde radio centrate alla frequenza di 408 MHz, corrispondente ad una lunghezza d’onda di 73.5 cm, con una banda di circa 16 MHz. Attualmente solo il ramo N-S è operativo.

Accanto alla Croce del Nord, nel 1984 è stata costruita un’antenna parabolica da 32 metri di diametro, che insieme alla Croce costituiscono la stazione radioastronomica di Medicina.

 

La stazione radioastronomica di Noto

La parabola di Noto da 32 metri al tramonto.

La Stazione Radioastronomica di Noto (SR) è una stazione osservativa gestita da INAF che ospita un radiotelescopio di 32 metri di diametro. L’antenna è caratterizzata da una superficie attiva costituita da 244 pannelli che muovendosi compensano le deformazioni dovute a diversi fattori, come le condizioni atmosferiche o l’effetto della gravità. In questo modo è possibile migliorare sensibilmente la ricezione delle onde radio.

Le parabole di Noto e di Medicina, insieme al Sardinia Radio Telescope (SRT, inaugurato nel 2013 a Cagliari), costituiscono la rete italiana di VLBI (Very Long Baseline Interferometry) per osservazioni interferometriche. Operando di concerto, questi tre radiotelescopi registrano le onde radio emesse da un corpo celeste e dall’analisi dei dati con la tecnica dell’interferometria è possibile migliorare sensibilmente risoluzione e sensibilità.

 

I Fast Radio Burst

Segnale di un FRB ottenuto grazie alle osservazioni della Croce del Nord.

Fast Radio Burst (FRB) sono lampi di onde radio, con durata di pochi millisecondi, prodotti da fenomeni astrofisici ad alta energia. La loro particolare distribuzione di energia è tale da escludere che le loro sorgenti appartengano alla Via Lattea, ma la loro origine esatta è tuttora sconosciuta.

A causa della piccola estensione spaziale e temporale di questi fenomeni, per essere studiati necessitano di strumenti con una elevata risoluzione e con una elevata “sky coverage”, come la Croce del Nord.

 

I detriti spaziali

Eco radar di un satellite rilevato con la Croce del Nord.

Con il termine “detriti spaziali” si indicano tutti gli oggetti orbitanti intorno alla Terra, creati dall’uomo e non più utili ad esso. Tra i tanti, ne fanno parte gli stadi dei razzi, i frammenti di satelliti e i satelliti in disuso, il materiale espulso dai motori dei razzi e altre piccole particelle.

A causa della crescita esponenziale avvenuta negli ultimi anni, questi oggetti costituiscono un problema per l’alta probabilità di collisioni con satelliti attivi o veicoli spaziali per il volo umano. Per queste ragioni si è reso necessario il monitoraggio costante, effettuato grazie all’utilizzo di due strumenti: un’antenna che emette onde radio e un’antenna ricevente che studia il fronte d’onda riflesso dai detriti, attraverso il quale è possibile risalire a informazioni circa la loro dimensione, direzione e moto (orbita). In Italia la Croce del Nord è il principale strumento scientifico coinvolto nella rete europea per il monitoraggio dei detriti spaziali.

Il radiotelescopio CHORD

CHORD (Canadian Hydrogen Observatory and Radio-transient Detector) è un radiotelescopio canadese di futura costruzione con un design simile alla Croce del Nord.

Grazie alla ristrutturazione del ramo E-O del radiotelescopio italiano, l’area colletrice di quest’ultimo diventerà il doppio di quella di CHORD, garantendo in questo modo l’osservazione in contemporanea e complementare degli stessi FRB. Lavorando in sinergia, i due strumenti saranno in grado di fornire dati sufficienti per rispondere alle domande sulla natura intrinseca e l’origine di questi fenomeni ancora sconosciuti.

Last update: 26 September 2023, 09:28