Ctao sud, si parte – grazie anche al PNRR CTA+
Doppio passo avanti per il Cherenkov Telescope Array Observatory, in queste prime settimane di dicembre. Mentre in Veneto, alla Dal Ben, superata con successo la “test readiness review”, è partita a pieno ritmo la produzione dei telescopi più piccoli (Sst) destinati al sito australe dell’Osservatorio, proprio ieri ha avuto inizio – nello stesso sito, in Cile – la costruzione delle fondamenta dei telescopi
Le ultime settimane del 2025 hanno visto cruciali passi avanti nella realizzazione di quello che è destinato a diventare il più grande osservatorio di raggi gamma nell’emisfero australe, Ctao, il Cherenkov Telescope Array Observatory. Si è svolta proprio ieri, mercoledì 17 dicembre, presso il sito cileno del Paranal dell’Eso, la cerimonia di inaugurazione del sito nell’emisfero sud di Ctao (quello nell’emisfero nord sta sorgendo alle Canarie, sull’Isola di La Palma), dando così inizio alla costruzione delle fondamenta dei telescopi.

«Siamo lieti di accogliere questa struttura innovativa nella famiglia dell’Eso. È un piacere assistere all’inizio della costruzione del sito meridionale di questo potente osservatorio qui a Paranal, nel deserto cileno di Atacama, un luogo con i cieli più incontaminati della Terra», ha detto il direttore generale dell’Eso Xavier Barcons nel suo discorso di benvenuto durante la cerimonia. «Questa inaugurazione rappresenta una tappa fondamentale non solo per il Ctao e per l’Eso, ma anche per il Cile, poiché questa nuova facility rafforzerà la posizione del Paese come centro globale per l’astronomia».
Facility alla quale si sta lavorando a pieno ritmo e con importanti progressi anche qui in Italia. È infatti dei giorni scorsi l’esito positivo della test readiness review (Trr) della struttura elettromeccanica del telescopio di piccole dimensioni (Sst), del quale è prevista l’installazione, sempre nel sito sud di Ctao, di ben 37 esemplari. Qui in Italia dicevamo, perché la test readiness review è stata condotta il 2 e il 3 dicembre durante la visita del telescope team della Ctao Central Organisation – l’organizzazione che gestisce la costruzione e il funzionamento di Ctao – agli stabilimenti dell’azienda italiana Dal Ben, in Veneto, dove la Collaborazione Sst di Ctao ha completato l’integrazione del primo telescopio Sst.

«Gli Sst sono sviluppati da un consorzio internazionale coordinato dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), che ne è il partecipante principale», ricorda Gianpiero Tagliaferri, responsabile della partecipazione dell’Inaf al progetto Sst e chair dello steering committe internazionale di Sst, «e sono un’evoluzione dei telescopi Astri sviluppati da un team Inaf coordinato da Giovanni Pareschi e installati a Tenerife (nove, di cui sette già installati ed altri due lo saranno nei prossimi mesi). Basati su una configurazione a due specchi che li rende molto compatti, gli Sst sono i più piccoli dei tre tipi di telescopi previsti per Ctao, e hanno il compito di rilevare i raggi gamma più energetici, da circa 1 TeV a 300 TeV».
Con l’esito positivo della test readiness review, il team della Collaborazione Sst ha potuto dare immediatamente avvio ai test in fabbrica, che proseguiranno fino alla fine di gennaio 2026. Al programma di test farà seguito la pre-shipment review, necessaria per autorizzare la spedizione – prevista tra febbraio e marzo 2026 – del primo telescopio al sito Ctao-South, quello inaugurato ieri in Cile. Se tutto andrà come previsto, il telescopio sarà integrato sul posto tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
Questo risultato è il culmine dei costanti progressi compiuti dalla Collaborazione Sst nel corso dell’ultimo anno. Dopo aver completato, lo scorso febbraio, la critical design review (Cdr) del telescopio, che ha confermato la conformità della struttura ai requisiti tecnici e scientifici stabiliti da Ctao, con il contributo del progetto Pnrr Cta+ è stata avviata la produzione in serie di 14 strutture Sst. Si tratta della prima parte di un contratto assegnato dall’Inaf alla Dal Ben per la costruzione di un totale di 25 unità sulle 37 previste, come dicevamo, dalla configurazione “alfa” attualmente approvata. La costruzione delle restanti 12 unità è stata assegnata, questa volta dal Cnrs francese, a un gruppo industriale guidato sempre da Dal Ben Spa che include la sua filiale francese Dal Ben Sas.

Gli Sst rappresentano la classe più piccola di telescopi per Ctao. Alti nove metri per 17,5 tonnellate di peso, gli Sst impiegano un sistema ottico compatto a doppio specchio Schwarzschild-Couder. Questo design consente un’eccellente risoluzione spaziale su un ampio campo visivo, mantenendo un rapporto focale ridotto adatto alle telecamere compatte.
Ogni telescopio ha uno specchio primario segmentato di 4,3 metri, composto da 18 elementi esagonali, che riflette la luce su uno specchio secondario monolitico di 1,8 metri. La luce Cherenkov viene quindi focalizzata nella fotocamera, sviluppata da un team internazionale guidato dal Max-Planck-Institut für Kernphysik, dove viene digitalizzata ed elaborata. Questo sistema a doppio riflettore differenzia gli Sst dai telescopi di grandi dimensioni (Lst) e dai telescopi di medie dimensioni (Mst), che adottano invece un design a specchio singolo.
«Nei prossimi anni, prima Astri nell’emisfero nord e successivamente Sst al sud – con una sensibilità ancora maggiore, grazie ai suoi 37 telescopi previsti nella configurazione alpha di Ctao – esploreranno la banda più estrema, quella fino a 300 TeV, con una capacità di risoluzione angolare molto maggiore degli altri esperimenti oggi in funzione» conclude Tagliaferri. «Questo permetterà di studiare le sorgenti più energetiche, comprese le cosiddette “pevatroniche” all’origine dei raggi cosmici che continuamente osserviamo sulla Terra, ma la cui origine è ancora molto dibattuta».
Fonti: press release Eso press release Ctao press release MediaINAF
La produzione di questi primi 14 telescopi è stata possibile grazie al contributo finanziario dell’Unione Europea – Next Generation EU nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 – Componente 2 – Investimento 3.1 “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione” Progetto IR0000012 – “CTA+ – Cherenkov Telescope Array Plus;” Cup: C53C22000430006.
Last update: 18 December 2025, 22:13
Progetti PNRR