Anniversari importanti per la radioastronomia italiana

Anniversari importanti per la radioastronomia italiana

Ottobre è un mese speciale per INAF – Istituto di Radioastronomia. A distanza di pochi giorni ricorrono gli anniversari di due importanti strumenti: la Croce del Nord della stazione radioastronomica di Medicina e l’antenna parabolica di Noto.

La prima a festeggiare è la Croce del Nord, il più longevo ed esteso radiotelescopio italiano, che il 24 ottobre ha compiuto ben 60 anni. Dal primo segnale captato nel 1964, l’Italia si è rapidamente affermata come leader nella giovane scienza della radioastronomia. Grazie alla Croce del Nord, scienziate e scienziati italiani hanno potuto esplorare e catalogare sorgenti radio sia galattiche che extragalattiche, come pulsar, regioni di formazione stellare, radiogalassie e quasar. I cataloghi creati hanno avuto un grande impatto, diventando pietre miliari nella ricerca radioastronomica mondiale.
Nei suoi sessant’anni di attività, la Croce del Nord è andata incontro a diversi ammodernamenti, dimostrando la capacità dell’Italia di mantenersi all’avanguardia. La più importante fu quella degli anni ’70: le antenne del ramo Nord-Sud furono tagliate longitudinalmente a metà e disposte su 635 m, realizzando così la configurazione che vediamo ancora oggi.

Il 28 ottobre 1988, a Noto in provincia di Siracusa, venne inaugurata un’antenna parabolica di 32 metri di diametro, gemella di quella costruita a Medicina cinque anni prima. Nei suoi 36 anni di servizio, il radiotelescopio ha fornito un contributo fondamentale alla radioastronomia e all’astrofisica mondiale grazie a capacità di osservazione all’avanguardia. Infatti l’antenna è caratterizzata da una superficie attiva costituita da 244 pannelli che muovendosi compensano le deformazioni dovute a diversi fattori, come le condizioni atmosferiche o l’effetto della gravità. In questo modo è possibile migliorare sensibilmente la ricezione delle onde radio.

Grazie ai fondi del progetto europeo PNRR “Next Generation – Croce del Nord”, entrambi i radiotelescopi andranno incontro a una fase di ristrutturazione.

Per quanto riguarda la Croce del Nord, l’obiettivo principale è la messa in operatività del ramo Est-Ovest, per contribuire sia alla ricerca dei Fast Radio Burst (FRB), misteriosi lampi radio di brevissima durata, sia al monitoraggio dei rifiuti spaziali tramite la partecipazione alla rete europea di sorveglianza spaziale e tracciamento EUSST.
Nella parabola di Noto verrà invece installato un nuovo ricevitore e uno strumento di back-end all’avanguardia. Questo permetterà al radiotelescopio di partecipare anch’esso al programma EUSST, diventando lo strumento più a sud d’Europa della rete.

Infine, per entrambe le stazioni radioastronomiche, è prevista l’implentazione di impianti fotovoltaici per il sostentamento energetico delle stesse. In questo modo sarà possibile ridurre i consumi energetici, produrre energia sostenibile ed eliminare i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili.

Si preannunciano anni di grandi cambiamenti per due delle principali infrastrutture radioastronomiche italiane. Grazie allo sforzo congiunto di ricercatori, ricercatrici, personale tecnico e amministrativo, i due strumenti continueranno a rappresentare la punta di diamante della ricerca astronomica, eccellenza scientifica a livello mondiale.

Last update: 6 November 2024, 12:11